A cura di Sabrina Falzone
Dall’emisfero dell’astrazione prende le mosse l’universo artistico di Giuseppe Tamponi, un artista capace di interpretare il segno come un veicolo peculiare per la comunicazione visuale. Nell’ampio ventaglio di possibilità ed espressioni creative Tamponi sceglie di adottare un linguaggio contemporaneo connotato da una forte impronta intellettuale. Nessun gesto, nessun segno è casuale, ma parte integrante di un solido ordine mentale, che si rivela nel progetto pittorico.
Il suo repertorio è ricco di rimandi e correlazioni: in tal senso la linea continua che caratterizza l’assetto scenico diventa metafora della continuità della vita, una intima riflessione sui concetti di eternità e di immortalità dell’anima.
E’ una ricerca sperimentale quella che l’artista intraprende non senza un nutrito bagaglio di esperienze esistenziali che si riflettono anche nell’orientamento cromatico. In lieve contrapposizione agli sfondi terrosi e lividi, dalle calde atmosfere tonali, il segno viene animato da un colore vitale ed energetico, sovente edulcorato da sfumature sensibili e ammantato di simboli. Le modulazioni grafiche appaiono dense di riverberi emozionali, punto di coesione tra la concezione razionale e lo slancio sentimentale dell’autore.
La linea, libera e rapida sulla tela, si snoda, si interseca e si sovrappone a creare uno scenario labirintico, da interpretare come una terza dimensione dell’inconscio. E’ un mondo di relazioni quello che ci racconta con uno stile tutto particolare Giuseppe Tamponi, un mondo che mostra la sua bipolarità: da un lato il percorso articolato indicherebbe gli ostacoli e le difficoltà della vita, dall’altro il contatto relazionale rappresenterebbe il grande potenziale del genere umano: la solidarietà.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell’Arte - www.sabrinafalzone.info